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La notte che aspetta l’aurora, la pelle si sfiora
i brividi lungo la schiena, la mano che trema
si posa sul solco del seno
i baci alle labbra, sul collo, sul viso, sul resto del corpo
siamo sul letto tra lenzuola disfatte
un uomo e una donna che non si conoscono affatto
eppure avvinghiati l’una al corpo dell’altro

nient’altro di noi.

Ora dormi, ti guardo, chissà cosa sogni
io sveglio mi chiedo se non sia tutto uno sbaglio,
conosco a memoria il tuo corpo
ma il resto è un mistero tra ombre e luci soffuse
che diverranno presto solo un ricordo sbiadito
questo resterà,

nient’altro di noi.

Scrosci di pioggia battono sui vetri
ogni goccia come il riflesso di un pensiero
guardo il tuo viso mentre dormi
cela turbamenti,
ciò che provo davvero non lo saprai
ma dai sentimenti non si sfugge mai,
come raggi di sole nascosti tra le nuvole
i ricordi restano
intimi segreti sul filo dei rimpianti.

Nient’altro resterà
in questa notte di sesso
in cui entrambi abbiam perso
la possibilità di avere
da qualche altra parte
un quarto d’ora d’amore,
forse sono io ad essere strano
sarà la luna, l’età, o forse chissà…

Mi giro, mi scanso, mi alzo dal letto mentre tu ancora dormi,
vado in bagno, mi guardo allo specchio, mi sento in difetto:
ho lo sguardo assente, vuoto e lontano
di chi si è appena accorto
come la vita
gli stia sfuggendo di mano.

Noi uomini stupidi ci fingiamo duri, decisi, sicuri
mostrandoci fragili quando cerchiamo degli alibi,
non so dirti perché
ma il mio futuro non lo vedo con te.